L’albero interiore: come riconoscere le ferite e nutrire ciò che ti fa vivere

Ci sono giorni in cui ci sentiamo pieni di energia, vivi, con i pensieri che scorrono leggeri e il cuore che sembra più aperto.
E poi ci sono giorni in cui ci sentiamo spogliati, svuotati, un po’ piegati da qualcosa che non sappiamo nemmeno nominare.

È in quei momenti che, se alziamo lo sguardo, possiamo imparare molto da un albero.

Hai mai osservato davvero un albero?
Non quelli finti dei centri commerciali, ma uno vero.
Uno che vive in una piazza, in un parco, in un angolo della tua vita.

Se lo guardi bene, noterai una cosa: non tutti i rami sono uguali.
Ce ne sono di rigogliosi, verdi, vivi.
E ce ne sono altri più secchi, spenti, a volte persino spezzati.
Ma nessuno di quei rami viene nascosto.
L’albero non si vergogna delle sue parti secche.
Non cerca di sembrare “perfetto”.
Accoglie tutto. E continua a vivere.

Ecco: anche dentro di noi c’è un albero.
Abbiamo rami pieni di foglie: sono i nostri talenti, i momenti di gioia, le relazioni nutrienti, i piccoli passi che ci fanno sentire in crescita.
E poi abbiamo rami secchi: le ferite, le delusioni, i sogni che non si sono realizzati, le parti di noi che hanno smesso di fiorire.

Spesso ci fissiamo su quei rami secchi.
Li giudichiamo, li vogliamo tagliare di fretta o fingiamo che non esistano.
Ma non serve.
Il vero cambiamento avviene quando li riconosciamo. Quando li onoriamo per quello che ci hanno insegnato.
E poi, con rispetto… li lasciamo andare.

Il nostro compito non è diventare “alberi perfetti”.
Il nostro compito è nutrire ciò che è ancora vivo.
Spesso basta un po’ di attenzione, di ascolto, di presenza per scoprire che alcuni rami stanno già germogliando… ma non li vediamo perché siamo troppo presi a fissare quelli secchi.

La vita e la morte coesistono dentro di noi.
Ma ogni giorno possiamo scegliere cosa vogliamo alimentare.
Ogni giorno… possiamo scegliere la vita.

 

🌱 Esercizio di consapevolezza: Il tuo albero interiore

Trova un momento tranquillo. Bastano 3 minuti.

  1. Chiudi gli occhi e immagina un albero. Il tuo.
    Non deve essere bello, né forte. Deve solo essere vero.

  2. Osserva i suoi rami.
    Quali senti pieni, verdi, forti? Che cosa rappresentano nella tua vita?

  3. Poi guarda i rami secchi.
    Non fuggire. Guardali con gentilezza. Chiediti: “Cosa ho vissuto lì? Cosa mi hanno insegnato?”

  4. Infine, porta lo sguardo su un ramo che sta fiorendo.
    Anche se è solo un piccolo germoglio. Stai lì. Respiraci dentro.

E ogni volta che senti di essere perso…
ricorda che puoi tornare al tuo albero.


🌿Vuoi fiorire, non perché sei perfetta/o.
Ma perché sei viva/o.

Cosa ti ha fatto riflettere di più?
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